Dopo “Ogni cosa al suo posto” e “Vai quando vuoi”, Dimitri Cocciuti è tornato in libreria con la sua ultima fatica letteraria: il romanzo “Non lasciarti sfuggire”, edito da Sperling & Kupfer. Un successo immediato. Il popolare showrunner televisivo, a cui va anche il merito di aver portato nel Bel Paese “Drag Race Italia”, si racconta ad AdSI.
Dimitri, come nasce l’idea del tuo ultimo libro?
Volevo raccontare una storia corale incentrata sull’amicizia e sulle relazioni, vere e proprie architravi delle nostre esistenze. In un’epoca in cui tutto sembra a portata di mano, l’unica cosa su cui facciamo davvero sempre fatica è la gestione delle emozioni, alla ricerca di una felicità che spesso e volentieri vogliamo solo a parole.
Quale vorresti fosse il messaggio da far arrivare ai lettori?
Credo che ogni lettore possa trasformare un romanzo in un’esperienza davvero personale. Tuttavia, mi piacerebbe che il “non lasciarti sfuggire” del titolo sia un incoraggiamento per ognuno di noi: esiste sempre un momento della nostra vita in cui ogni cosa trova il proprio posto, e non lasciarsi sfuggire quel momento è la chiave per essere davvero noi stessi, nei nostri sentimenti e nella nostra autenticità.
Come pensi di essere cambiato, da scrittore, nel corso dei tre libri che hai scritto?
Credo che scrivere sia un meraviglioso esercizio liberatorio: permette di fissare su carta emozioni, pensieri, suggestioni. Sono storie che mi hanno cambiato, soprattutto nella consapevolezza che ogni attimo che viviamo è frutto dell’addizione di cuore e ragione.
Pensi mai alla trasposizione teatrale o cinematografica dei tuoi romanzi?
Ci penso spesso. Mi piacerebbe molto vedere una trasposizione cinematografica di “Ogni cosa al suo posto” e “Vai quando vuoi”, mentre credo che “Non lasciarti sfuggire” potrebbe diventare una fiction molto interessante, una sorta di Skam per 20-30enni. Chissà che un giorno, neanche troppo lontano, tutto questo non possa accadere veramente!
Redazione