E’ uno dei più talentuosi e apprezzati artisti italiani. Partito dal mondo hip hop, negli anni ha saputo rinnovare il suo personalissimo stile musicale, rendendolo unico e caratterizzante, mescolando, soul, jazz, rap e cantautorato italiano, Ghemon è stato ospite di Simone Lemmo all’interno del late show “Cusano Notte”, in onda dal lunedì al venerdì dalle 21 su Radio Cusano Campus in tutta Italia. L’artista ha presentato il suo nuovo progetto discografico “Una Cosetta Così” , un album che mescola stand-up comedy e musica inedita, unendo la tradizione dei comedy album americani alla forza del nostro teatro canzone, richiamando l’eredità di artisti come Gaber e Jannacci.A tal proposito l’artista ha dichiarato: “Musica e comicità coesistono in maniera complessa; si uniscono con tanta follia e lavoro. Per me è importante essere di rottura. Cerco di trovare modi diversi per dire le cose che penso e, non tutte, hanno solo la musica come contenitore di sfogo” . Ghemon così ha portato in scena una versione tutta sua, in cui esilaranti performance comiche live si intrecciano a racconti profondi e a canzoni che spaziano tra hip hop, neo-soul e jazz contemporaneo, confermando l’impronta unica dell’artista, tanto che afferma: “così sono riuscito a tirar fuori quella parte di me che non veniva fuori nei dischi, la stessa che ho nel mio quotidiano e nella vita privata” . Dai primi passi ne è passato di tempo e Ghemon dal suo successo con “Grande” , di 18 anni fa, ha vissuto e costruito una carriera piena di tappe e una crescita personale e artistica. “Penso che già ero grande quando ero molto piccolo. Sono sempre stato un uomo molto mentale, celebrare e responsabile prima del tempo” , ha aggiunto durante l’intervista. Un percorso umano fatto di alti e bassi, conquiste di grandi apici e momenti in cui ci si perde per le strade che più fanno parte dell’intimo umano. “Ci si ritrova solamente proseguendo, non stando fermi. Se ti perdi non devi rimanere nel bosco perché nessuno ti viene a trovare. Devi continuare a camminare e trovare da solo una fuga” . Pensieri e sovrastrutture la fanno da padrone e, aggiunge, “bisogna eliminare tutte le impalcature e riconnettersi col presente” . Un artista che nella definizione di sé stesso declina il suo io come quello di un uomo “Instabile ma felice” . E sottolinea: “Mi sento più instabile che felice, ma serve anche questo. La stasi porta alla noia (…) Le cose che non butti tu sottosopra, poi le capovolge la vita. Meglio essere instabili e in continua ricerca della felicità” . Così Ghemon ha anche raccontato e presentato il singolo “Sindrome di Stoccolma” , da lui stesso scritto e composto insieme a Fabio De Angelis, Claudio La Rocca, Filippo Cattaneo Ponzoni, Giuseppe Seccia e Andrea Moro; un brano introspettivo dal titolo simbolico, un’analisi profonda delle nostre dinamiche interiori meno esplorate. L’intervista completa è disponibile sulla piattaforma CusanoMediaPlay.